Stiro con il desiderio che tu mi spii
magari da una porta socchiusa
dietro la quale sfaccendi alla tua scrivania
Indosso una vestaglietta da casa , sai ? di quelle con i lati sovrapposti, tenuta chiusa da un esile bottone
Fa caldo, sbuffo
il sudore imperla la mia fronte, le mie guance
(sento scivolare una goccia
quasi come fosse una tua carezza)
i miei baffetti…si aussi moi
mon jeune ami
Ho un po’ di biancheria
stiro a domicilio per due fanciulle che lavorano più di me
cerco di alleviarle da questa incombenza
come aiuto altri in altre mansioni
Sapendo di essere da sola, sollevo parte del vestito
e con un lembo asciugo un rivolo di sudore che scende dal ventre
lungo la coscia
scoprendo gambe e inguine:
indosso un paio di slip bianchi molto semplici
casti
Nel farlo la mano indugia , sfioro il mio sesso
socchiudo le labbra, le palpebre abbassate
mi lecco il sudore come se fosse un gelato
troppo avidamente mangiato
e oltrepasso il contorno delle mie labbra
con la mia lingua, con una mano asciugo quello del collo
e fra il solco dei seni
Ecco, ho finalmente finito!
La vestaglietta giace ora sul pavimento poiché nuda sul letto
riposo accaldata nella penombra della mia stanza
un lieve fruscio rompe il silenzio è
il ventilatore che mi regala un po’ di frescura: l’aria che mi accarezza
come se fosse la tua cura per me
lingua o mano che sia
che tocchi la mia pelle calda, che asciughi il mio sudore